L’ex vicesindaco Enzo Cennamo:” Hanno bloccato il rinnovamento. Dalla casta del Pd accuse gravissime solo dopo aver perso le elezioni”
La pubblicazione in esclusiva della lettera di Paolucci ha provocato un focolaio di polemiche. Come sempre, si è voluto mistificare. Nessuno ha posto dubbi sull’attività investigativa, ma è stato lo stesso on. Paolucci, bassoliniano doc, con la sua lettera ad aver scritto che la decisione di inviare la commissione di accesso : “è scaturita anche in seguito alla denuncia che ho prodotto attraverso un articolato memorandum ……che faceva riferimento alle numerose denunce e segnalazioni che nei mesi precedenti avevo raccolto da esponenti del Partito democratico e da consiglieri comunali di opposizione”. L’ha scritto Paolucci. Non i giornalisti che hanno solo ripreso le sue parole.
In merito alle polemiche, riceviamo e pubblichiamo alcune domande che Enzo Cennamo pone alla comunità di Crispano ed a quanti sono in grado di dare una risposta.
“ Ho letto attentamente la lettera dell’on Paolucci, conosciuto ai più per i suoi trascorsi politici da ex PCI , oggi capocorrente di Carlo Esposito. Vorrei chiedere a Paolucci : <<Visto che lui ha descritto Crispano come terra di clan, se si è recato in Questura oppure dai Carabinieri a dire di quali clan si tratta ed a fare i nomi. Oppure ha sparato nel mucchio?
Ancora continua Enzo Cennamo, ex vicesindaco della giunta di Antonio Barra:<< Vorrei poi sapere cos’hanno scritto i 5 consiglieri di opposizione di così grave da essere parte di un memorandum antimafia. Se hanno fatto nomi e cognomi.
Paolucci ha tirato in ballo la festa del Giglio, senza conoscere i fatti. E da questo si vede la mancanza di imparzialità. Ha scritto che dal palco sono stati minacciati “I tigrotti” della paranza avversaria, quando lo sanno tutti che alla festa era venuta la paranza bruscianese mentre i tigrotti sono originari di Crispano. Quindi Paolucci ha sparato ancora nel mucchio. Perché infanga la festa e tanti cullatori che hanno la passione per una tradizione centenaria? Un’altra domanda è poi d’obbligo – continua Cennamo – Il PD crispanese si è accorto della presenza della camorra solo dopo aver perso le elezioni. Eppure durante la scorsa consiliatura, un consigliere ed ex vicesindaco era pure membro delle forze dell’ordine. All’epoca la camorra non esisteva? All’epoca non hanno scritto nessun memorandum? All’epoca quando vincevano Carlo Esposito ed il PD, la camorra non votava? La verità – chiosa Enzo Cennamo – è che c’è una parte politica che ha bloccato il rinnovamento. E’ riuscita a mandare a casa una classe dirigete composta all’ottanta per cento di giovani alla prima esperienza. La casta del Pd vuole stare sempre al potere. O loro o nessuno, e con ogni mezzo cercano di tornare al potere. Ma il rinnovamento è innanzitutto un ‘idea. E questa nessuno potrà scalfirla. Rispetto alla casta, noi vogliamo altro”.
Di seguito pubblichiamo il testo della lettera dell’on. Paolucci.
Ill. mo sig. Prefetto,
dallo scorso mese di marzo , la Commissione d’accesso agli atti da voi disposta , sta svolgendo il lavoro d’indagine presso il Comune di Crispano al fine di verificare i pesanti indizi di condizionamento della vita amministrativa dell’ente da parte delle organizzazioni camorristiche. La decisione è scaturita anche in seguito alla denuncia che ho prodotto attraverso un articolato e diffuso memorandum presentato lo scorso mese di gennaio. Memorandum che faceva riferimento alle numerose denunce e segnalazioni che nei mesi precedenti avevo raccolto da esponenti del Partito democratico e da consiglieri comunali di opposizione. Ero venuto a conoscenza di numerosi episodi e fatti preoccupanti inerenti alle vicende politiche ed amministrative che avevano preceduto , accompagnato e seguito le elezioni del 31 /05/2015 per il rinnovo del Consiglio Comunale, elezioni che avevano visto la sconfitta del partito democratico guidato dal sindaco uscente Carlo Esposito e la vittoria della lista Adesso Progetto Crispano guidata da Antonio Barra.
Purtroppo, nonostante il lavoro della commissione e la maggiore allerta delle forse ispettive e dell’ordine , non si è placato il clima pesante di veleni , intimidazioni e minacce, ingerenza esterna e tentativo di inquinamento della vita pubblica da parte della criminalità organizzata che vede in quel territorio clan molto forti e attivi.
Sono stati registrati , in questi ultimi giorni, fatti inquietanti che mi permetto di segnalarle. Il 13 giugno scorso , come riportato anche dalle cronache locali del quotidiano il Mattino, edizione di Napoli, del successivo 18 giugno (che allego alla presente) durante la festa dei Gigli, il figlio del boss Antonio Cennamo, reggente dell’omonimo clan egemone sul territorio, minacciava dal palco i “tigrotti” della paranza avversaria e ricordava al sindaco Barra non meglio precisati impegni assunti nell’anno precedente , proprio nel corso della campagna elettorale. Sull’episodio sono in corso indagini della Dda, Per un episodio analogo , avvenuto nel corso della festa dei Gigli del 2004, fu già sciolto il Comune di Crispano.
Lo scorso venerdì 17 giugno , Domenico Esposito, detto Mimmo, dipendente comunale e da sempre legato all’ex sindaco Carlo Esposito, esponente del Partito Democratico, oggi capo dell’opposizione in Consiglio Comunale , uno dei promotori in questi mesi delle denunce e degli esposti da cui è scaturita la decisione dell’invio della commissione di accesso, ha visto recapitarsi una lettera di minacce rivolte a lui e a Carlo Esposito. La missiva è stata subito consegnata alle forze dell’ordine e fatta oggetto di denuncia da parte di Carlo Esposito. Purtroppo, si tratta dell’ennesimo atto intimidatorio , diretto o indiretto, di cui sono destinatari Esposito, le persone a lui vicine e diversi esponenti del Partito democratico di Crispano che stanno svolgendo attività di denuncia contro i clan camorristici.
Le chiedo, per questo, di valutare la necessità di attivare misure a tutela dell’incolumità personale del Consigliere Comunale Carlo Esposito e delle persone a lui vicine. Sostenere e proteggere quanti sono in prima linea per la legalità contro mafia e camorra è il primo segnale di presenza forte che lo Stato può e deve dare per vincere questa difficile battaglia di civiltà.
Certo di un Suo Interessamento, Le porgo i miei più cordiali e distinti saluti. On. le Massimo Paolucci