Poco più di 100 giorni ed i carditesi dovranno scegliere o confermare il nuovo sindaco. In paese c’è fermento, gli attori politici lo sanno, gli addetti ai lavori idem, anche se ancora nulla di ufficiale è stato messo nero su bianco, il sentore del profumo del cambiamento lo si può, seppur da lontano, già assaporare. La strada del superamento e della rinascita è chiara, tutti i partecipanti all’agone politico sanno che il sentiero da percorrere è quello dell’unità, mettendo da parte personalismi, orgoglio, futili e sterili strategie. L’obiettivo elettorale è uno solo, annientare, abbattere, schiacciare e demolire, in via definitiva l’attuale amministrazione, capitanata dal cementificatore seriale, di cui – come direbbe Eco – “è pietoso e saggio tacere anche il nome”. Da quasi quattro lustri, Cardito è stata martoriata e schernita abbastanza, chi si era proposto come alternativa, si è poi rivelato essere il peggior nemico del paese, quest’ultimo divenuto il niente assoluto, o meglio, l’unico sviluppo che si è registrato è stato solo ed esclusivamente il mattone selvaggio, colate reiterate, fiumi infiniti di cemento ed il responsabile è da ricondursi ad una sola persona, ma come detto in apertura, è meglio tacere anche il nome. Se veramente i soggetti politici, hanno a cuore il bene di Cardito, devono ora più che mai, remare verso la stessa direzione, mettendosi in gioco con entusiasmo e voglia, spendendo ogni singola energia, ogni muscolo per la causa, altrimenti resteranno mere chiacchiere, portandosi sulla coscienza l’onere di lasciar gestire per altri 5 anni la res publica ad affaristi e professionisti degli incarichi.
Le forze nascenti, senza se e senza ma, devono convergere su di un’unica figura, non servono oratori, poeti o filosofi, porsi come alternativa rispetto a ciò che offre l’attuale e penoso presente è più che mai facile. I carditesi, attendono con ansia, la pioggia della rinascita, che bagni la terra della speranza, speranza di un futuro meno fosco. Basta lavori annosi di ampliamento loculi nel cimitero comunale, basta mazzette imposte dai dipendenti dello stesso, basta cemento, basta appalti poco trasparenti, basta concorsi ‘truccati’, basta assessori che circolano senza assicurazioni, con fermi amministrativi e che inneggiano ai pentiti di camorra, basta scellerati segretari di partito, basta consiglieri ‘ballerini’, basta carabinieri nei consigli comunali, basta cemento, basta favoritismi a costruttori edili e venditori immobiliari, basta staffisti parassiti, basta ingannare i cittadini con traguardi mai raggiunti (vedi il p.u.c.) adottare non significa approvare. Ai carditesi onesti vogliamo ricordare che il cambiamento inizia nelle cabine elettorali, ai beneficiari degli incarichi, rammentiamo che i sindaci passano, a chi invece crede nel cambiamento che la democrazia a differenza di altri sistemi reggitori, è quella situazione politica o social-politica, dove il popolo viene preso a calci dal popolo su mandato del popolo…