In merito ai fatti dello scorso 25 maggio, abbiamo fatto il punto della situazione con il Segretario Antonio Angelino, ecco le sue dichiarazione, tra polemiche sociali ed amministrative.
L’altro ieri si tenuto il Consiglio Comunale, un consiglio chiesto proprio dall’opposizione in merito al marasma della raccolta rifiuti, ormai il refrain è sempre lo stesso, ma una cosa è certa, i caivanesi sono stanchi di questa gestione amministrativa. La nostra redazione, ha raccolto le dichiarazioni del segretario del PD Antonio Angelino: ” Di tutto questo gran caos in cui la scellerata e fallimentare amministrazione Monopoli ci ha trascinati restano gravissimi almeno due aspetti. Il non rispetto delle istituzioni e dei cittadini che si rappresentano. La fiducia che hanno riposto in persone che non si sono assunte mai la responsabilità delle scelte politiche, individuando di volta in volta un colpevole diverso, lasciando il paese nell’immobilismo totale. L’altro aspetto sono le conseguenze nella vita reale di questo immobilismo che nel caso del “servizio di igiene urbana” hanno prodotto un paese sporco degradato ed invivibile a partire dal centro e finendo alle zone periferiche. Non è possibile che per un servizio pubblico continuativo e obbligatorio, vincolato economicamente alle tasse dei cittadini si arrivi a tutto questo, il Sindaco risolva immediatamente il problema e porti a termine, in un modo o nell’altro, l’iter di gara. Si metta fine alla barzelletta contratto si o contratto no, che ci ha reso gli zimbelli di tutta l’area a nord di napoli. “
Ritornando ai fatti, il colpo di scena lo si è avuto proprio quando il Presidente Del Gaudio ha decretato la fine della seduta, infatti, una donna, che risulterebbe imparentata con il consigliere Mariniello, ha inveito contro il consigliere stesso e il sindaco Monopoli; al consigliere rivolge accuse di costruzione abusiva, usura e altro, mentre il primo cittadino, avrebbe comprato i voti, queste le parole della “dissidente”. Nessuno può smentirci, in quanto, avendo visionato attentamente il registrato del consiglio, le parole della signora sono estremamente chiare ed esplicite. Dal canto suo, Simone Monopoli, proprio ieri, ha postato sul suo profilo facebook la foto della denuncia, presentata alla locale Tenenza dei Carabinieri, contro la donna in questione e il blog “Il giornale di Caivano”. Or bene, la stampa non ha fatto altro che riportare quanto accaduto, è inaccettabile che a Caivano nemmeno i fatti si possano raccontare, l’atteggiamento del sindaco Monopoli sarebbe stato condivisibile se si fosse limitato solo col denunciare la signora, ma non tolleriamo né bavagli né querele temerarie, i cittadini hanno il diritto di essere informati, i giornalisti devono poter mettere nero su bianco quanto accade, ce lo ricorda anche la nostra Costituzione con l’articolo 21: ” Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure “. Questo “concetto” è continuamente ribadito dal Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Beppe Giulietti, proprio mercoledì scorso a Montecitorio, c’è stata una manifestazione con delegazioni di giornalisti intervenuti da tutta la penisola. L’atteggiamento locale deve cambiare, solidarietà massima al collega Pasquale Gallo, autore dell’articolo, curatore e gestore del blog denunciato, qualora ve ne fosse necessità, non esiteremo, come organi di stampa, giornalisti e uomini liberi, ad organizzare sul territorio un solenne convegno sull’articolo 21, chiamando in causa le più accreditate ed acclamate firme del giornalismo italiano, attenzionando a livello nazionale le tante anomalie delle nostre realtà. La cronaca, ci impone di ricordare ai nostri lettori, che, non è la prima volta, che qualcuno insorge in Consiglio Comunale e rivolge accuse pesanti ai soliti noti della politica locale, c’è un iter procedurale da seguire e noi aspettiamo con ansia i risvolti della magistratura. Conclude ancora il seg. Angelino: ” L’ennesima irruzione in consiglio comunale in appena due anni dall’inizio del mandato, rappresenta se non altro un campanello d’allarme relativo alla gestione amministrativa dell’Ente. Ormai non c’è un solo consiglio comunale che si conclude senza strascichi e polemiche, e questo è davvero grave. Dopodiché il merito delle accuse e delle denunce pervenute non tocca a me giudicarlo, ci saranno sicuramente delle indagini svolte dagli organismi preposti che faranno luce e chiariranno gli avvenimenti agli occhi dei cittadini caivanesi.”