Home Politica CARDITO – Ecco perché Castaldo si è dimesso

CARDITO – Ecco perché Castaldo si è dimesso

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Al quasi scoccare del quarto di secolo (ricopre cariche al Comune interrottamente dal 1994), Francesco Castaldo (in foto), vice- sindaco del Cirillo II si dimette. La notizia non è nuova né originale perché se ne parla da mesi. I giornali locali, infatti, da tempo annunciano le dimissioni del vice-sindaco presentandole con il normale (e concordato) avvicendamento nel gruppo di Peppe Barra e per dare spazio a chi si candidò nelle due liste dell’ex Api e non fu eletto.Sta di fatto, però, che Francesco Castaldo non sarà sostituto da nessuno del gruppo di Peppe Barra. E allora, perché Castaldo si dimette? Le dimissioni di Castaldo non sono né fisiologiche né concordate, le dimissioni di Castaldo rappresentano il cambio di posizionamento e di strategia del gruppo di Peppe Barra. Peppe Barra, dopo la figuraccia della candidatura al Parlamento annunciata ai quattro venti  e non ottenuta ha ormai scelto di collocarsi con il centro- destra, sebbene il silenzio sta “offrendo” i suoi voti alla colazione di Salvini per aver in cambio una candidatura nelle destra alle elezioni politiche del 2020.

Nunzio Raucci, dal canto suo, vuole proporsi come Sindaco alternativo a Cirillo e non può più militare nel suo campo, visto che Cirillo si rifiuta di comunicare alla colazione. I barriani hanno orami la strada obbligata: non possono sfiduciare Cirillo perché lo hanno già fatto nel 2014 e poi lo hanno fatto rieleggere nel 2015; una nuova rottura non sarebbe capita. Ma i barrinai non possono più appoggiare organicamente Cirillo perché orami Peppe Barra è schierato sul campo opposto e Nunzio Raucci già sta per mandare in tipografica il manifesto che annuncia la sua candidatura a Sindaco. I barriani non possono nemmeno andare allo scontro frontale, visto che con l’occupazione del 70% della macchina comunale riescono a fare il bello e cattivo tempo. Che fare, quindi? Disimpegnarsi e prendere ma senza traumi….c’è ancora qualche cosa da gestire, anzi tanto.

 

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