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[INTERVISTA] CARDITO – Ecco l’analisi politica di Luigi Iorio, segretario del Psi di Cardito

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Prima le dimissioni dei Barriani, poi quelle di Marco Mazza. L’attuale scenario politico carditese sta cambiando. Abbiamo intervistato il socialista Luigi Iorio, di seguito vi proponiamo la ricca ed interessante riflessione  del segretario  in merito agli accadimenti che hanno destabilizzato la ‘nave’ capitanata dall’attuale sindaco.

 

Segretario Iorio, partiamo dalle dimissioni del consigliere Marco Mazza, qual è il suo pensiero?

“C’è da dire che le dimissioni dell’avvocato Marco Mazza erano nell’aria da un po’ di tempo, probabilmente dettate da una non possibilità di dialogo che si è venuta a creare nella stessa maggioranza. Quest’ultima vive di conflitti interni da quando si è insediata, perché nasce senza un filone ed un progetto politico, ma solo con la volontà di voler vincere la competizione elettorale in tempi brevissimi, senza il minimo sforzo. Chiaramente con la presenza di tante liste e tanti candidati il risultato era scontato, ma alla base, quel programma scritto non a quattro mani ma a quattro gambe, non ha avuto la capacità di fare qualche passo avanti, perché ognuno si è sgambettato con l’altro. Marco Mazza, ex presidente della commissione urbanistica, chiaramente già in quella fase si aprì una condizione di crisi, velata in tutto questo tempo, sappiamo bene le condizioni del territorio di Cardito quali sono e le difficoltà che vive soprattutto nel campo dell’urbanistica. L’aver fatto quella scelta, quindi, doveva già far maturare una riflessione da parte dell’amministrazione che purtroppo non c’è stata ancora, se non ricordo male resta vuota quella casella legata alla commissione urbanistica”.

Cosa comportano queste dimissioni?

“Queste dimissioni cambiano l’aspetto sia politico che amministrativo, perché Mazza rappresentava un soggetto politico di forza all’interno del Pd, di forza all’interno di quel centrosinistra di cui chiaramente mi ritrovo. Con l’assenza di Marco nel consiglio comunale viene meno fortemente il valore e lo spessore politico, nonché la capacità di dettare una linea politica all’interno del percorso di questa amministrazione, che mi vede senza dubbio pormi in modo critico ed al tempo stesso anche scettico. Mi auguro quanto prima che qualcosa cambi, altrimenti saremo costretti a vedere ancora questo paese nelle mani di incompetenti e sciacalli”.

Con l’uscita dei tre Barriani e quella di Mazza, Cirillo inizia a vacillare secondo lei?

“Sicuramente. Il progetto politico su cui si è fondato, ovvero dettato solo da una volontà di forza, cambia tantissimo. Lo stesso Francesco Pisano, consigliere di opposizione, ha dato una grande valenza di oppositore, ritrovandosi nei banchi del consiglio quasi sempre da solo, ha avuto grande difficoltà a contrastare quella che era una maggioranza forte nei numeri ma debole nei contenuti. Giuseppe Cirillo sicuramente deve guardare in prospettiva, deve decidere cosa voler fare, dove voler stare e quale deve essere il suo progetto di sindaco. Una frattura palese si è manifestata con le dimissioni dei tre Barriani, anche se si è cercato di dare una parvenza ed una lettura morbida alla cosa”.

E’ vero che Cirillo ha aperto un dialogo con lei?

“Sì, ci siamo confrontati sulla tematica dell’urbanistica, solo e semplicemente su quella tematica senza andare oltre, c’è la speranza sicuramente di fare un dialogo con le forze politiche del centrosinistra o con dei movimenti della società civile che si rivedono in dei valori riformisti e progressisti di centrosinistra. Cirillo deve fare le giuste scelte e capire cosa mettere in atto su Cardito”.

Tornando ai Barriani, il presidente Raucci resta saldamente ancorato alla poltrona, qual è la sua posizione in merito?

“Non è un fatto personale, assolutamente, ricordo però che nel 2011 la mia parte politica ben rappresentata in consiglio comunale, fece la scelta di assumere una posizione diversa da quella che il capo della coalizione metteva in atto, io da vicesindaco mi dimisi il giorno dopo, quello che in questo caso avrebbe dovuto fare Nunziante Raucci. Non si può pensare che quella poltrona resti a vita fino alla prossima competizione elettorale”.

Come si pone il Psi nella prossima tornata elettorale?

“Il Psi si pone in una condizione di ascolto e di dialogo, chiaramente la priorità ce l’ha l’alleato che è il Pd. Laddove ci siano i presupposti per stilare un progetto, non finalizzato all’uomo, ma atto al territorio, al paese che noi tutti viviamo, allora possono esserci le condizioni per creare una coalizione politica, diversamente si faranno scelte di altra natura”.

Segretario, Peppe Barra dice di essere un semplice cittadino, è così?

“Ritengo che Peppe Barra non possa sentirsi un semplice cittadino, a prescindere che non lo è mai stato, lo ha sempre manifestato in ogni occasione, sottolineando il suo passato e la sua militanza, dai 18 alle 55 primavere che si porta sulle spalle, definirsi un semplice cittadino vuol dire che mente sapendo di mentire, o quanto meno vuole dare un messaggio distorto rispetto alla sua posizione. Barra è un politico navigato, uno che quando si esprime lo fa secondo una sua logica e non può ritenersi fuori dai giochi, lui che ha sottoscritto un accordo politico, lui che è stato il cofondatore di questa coalizione, ripeto, non può definirsi un semplice cittadino”.

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