Tutti ormai si chiedono cos’è diventata la città di Cardito e tutto sommato ce lo stiamo chiedendo anche noi, sfortunatamente da un po’ di anni ormai. Per fornirvi un’analisi corretta, partiamo da chi, ininterrottamente sta amministrando e soprattutto gestendo la res publica del paese, come qualcosa da lappare a proprio piacimento. Il sindaco più fallimentare che Cardito potesse avere, si chiama Giuseppe Cirillo, dal 2012, primo cittadino e da circa vent’anni sempre presente nell’aula consiliare (consigliere comunale per la prima volta nel 2002). L’Ente, infatti, corre il serio rischio di sprofondare nel dissesto finanziario. Le sue gaffe sono memorabili e reiterate, entrate di diritto nelle pagine nere della grammatica italiana, a lui sconosciuta, scoperta in tarda età, ma evidentemente approfondita a tratti. Un primo cittadino che ha dei seri problemi ad esporre sillogismi, soggetto, predicato e complemento restano un arcano, in città metropolitana ne sanno qualcosa, del resto, parlando del consiglio comunale, fu lo stesso sindaco a definire il tutto una ‘bancarella’.
Ma è proprio sul piano amministrativo che il capitano Cirillo, negli anni, ha sfoggiato il meglio di sé, noi sfortuna per lui, abbiamo la memoria lunga, ricapitoliamo quindi: pochi giorni fa, Luigi Fusco, famoso ormai per il suo balletto durante una pubblica assise, chissà, forse si era confuso con una puntata di ‘Ballando con le stelle’ si è dimesso da capogruppo del Pd, con lui, l’assessore Francesco Boemio, quello che circolava con lo scooter senza assicurazione, senza casco e con due fermi amministrativi, insomma, quello che sul suo profilo facebook condivideva post del tipo “si scrive pentito si legge infame”, (l’episodio fece balzare dalla poltrona anche il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli) ha rimesso le sue deleghe, ma non si è dimesso dalla carica di assessore, cosa più unica che rara. A quante pare, sembra proprio che il partito dell’attuale sindaco (Pd) lo stia scaricando, lasciandolo solo in balia di tutto quello che verrà, probabilmente la canea sta per terminare.
Dalle prime indiscrezioni, sembra, che, durante l’ultima riunione dei democratici, più di un iscritto abbia chiesto la testa di un consigliere comunale, un po’ come accadde per ‘san Giovanni decollato’, ovviamente il nostro paragone non vuole trascendere in blasfemia gratuita, lungi da noi, nell’accostare un santo ad un comune mortale. Cirillo, il recordman dei permessi a costruire, pare che si sia opposto, questo avrebbe creato una frizione tra l’imperfettissimo ed il suo partito. Giuseppe Cirillo, che ci ricorda il buon Tom Hanks, nel drammatico Cast Away, sta letteralmente naufragando e questo potrebbe non solo destabilizzare la fine della sua consiliatura (salvo qualche ‘grande’ sorpresa dall’alto) ma addirittura metterlo in discussione per le amministrative del 2020.
Proseguiamo ora con un flashback; vi ricordate la storia degli staffisti, bene, a tutt’oggi non abbiamo capito cosa fanno il sergente concierge Andrea Fischer (che ormai è in possesso di tutte le chiavi delle auto comunali e uffici annessi, non si capisce se il suo contratto di ‘lavoro’ lo obblighi a stare più tempo in giro oppure negli uffici del Comune) e le due leve Nicola Di Micco e Nino Brancaccio. Un tempo qualcuno li definiva ( lo staff) i ‘tengo famiglia’, noi li abbiamo ribattezzati porta panini, porta pizze e porta coca cola, negli anni, i gradi sono aumentati e quindi, gerarchicamente parlando, adesso ricoprono un ruolo, le loro funzioni, se di funzioni si può parlare, gravano mensilmente sui contribuenti carditesi, insomma, ‘qualcuno’ ha voluto che i tre trovassero un’occupazione sulla casa comunale, ci sembra giusto, hanno delle famiglie da sfamare.
L’imperfettissimo, parliamo sempre del capitano Cirillo, come già ribadito sopra, è consigliere metropolitano, con delega ai trasporti, stranamente, per meriti o per fortuna, l’attuale consigliere di maggioranza, Andrea Russo, tempo fa, ha ricevuto un incarico nella Ctp, per consulenze esterne, la modica cifra che il professionista ha incassato era di circa 12.500 euro. Passiamo ora ai fatti, tanto decantati con svolazzi e ghirigori dall’ingegnere più famoso dell’area nord di Napoli, ebbene, è sotto gli occhi di tutti, che, Cardito è un cantiere a cielo aperto, i primati negativi che attanagliano il paese, non arrestano la pioggia e le colate di luculliano cemento, per non parlare del mattone selvaggio. La città sembra essere diventata una grande metropoli, pregna di attrazioni turistiche, tanto da far nascere chissà come, complessi residenziali, a costruire sono sempre gli amici degli amici. Ad indignare ulteriormente i cittadini, l’abbattimento della storica villa Fusco, sui social infatti, la rabbia e il disappunto, mediante commenti e foto ironiche, quasi non si contavano più.
Passiamo ora ad un altro fardello che strozza il paese, questione cimitero, ormai la Rai è di casa all’interno della necropoli, tra mazzette per le esumazioni e lavori di ampliamento loculi, i carditesi continuano ad essere sfregiati dall’incompetenza di questi pseudo amministratori. Di recente la visita della guardia di Finanza, sia nel cimitero che sul Comune, sembra aver messo in fibrillazione più di qualche soggetto, pare che le fiamme gialle, avrebbero chiesto varie documentazioni relative ad alcune concessioni edilizie, si attendono sviluppi.
Altro dipendente pagato per far cosa, ancora non si sa, è Ferdinando Fusco, il Mefisto responsabile del consorzio, che trova sempre una scusa e riesce a mettere una pezza a colori ogni qual volta che nel cimitero succede qualcosa (mazzette e lavori loculi incompiuti). Nel 1984 Pino Daniele scrive ‘Acchiappa acchiappa’, (Acchiappa acchiappa chello ca se move e intanto o popolo vo strade nove, tu staje buono sì, ha’ a murì[…] Acchiappa acchiappa ca niente è perduto, co mariuolo ncuorpo so fujuto, tu stai buono sì, haì a murì), altro incarico quindi, stavolta a Gennaro Fusco, fratello di Ferdinando, impiegato Enel, nonché ex consigliere comunale, che per due mesi percepirà 15mila euro, dall’università di Cassino.
Manca un anno dalle prossime amministrative e l’edotto Cirillo sventola a destra e a manca le grandi opere, precisiamo, di suo non c’è proprio niente, zero, come i risultati della sua amministrazione, una fattoria alimentata con il mangime per accaparrarsi i voti futuri, il resto sono favole, la realtà ve la racconteremo prossimamente.
Un’amministrazione ha il dovere, l’obbligo, di far crescere il proprio paese, sinceramente ci viene da ridere, quando si decanta, per due giostrine, un altro obiettivo raggiunto, con annessa pagliacciata, come se si fosse realizzato chissà cosa. Guarda caso, ad un anno dalle elezioni, si annunciano teatro e palazzetto dello sport, ma del p.u.c., del cimitero, della scuola don Milani nessuno ne parla, è proprio vero, quando si perde la dignità ci si ubriaca al punto di sparare qualsiasi fesseria. In conclusione, ricordiamo, come questo sindaco ami imbavagliare la stampa libera, ma libera veramente, non pagata dai grandi sponsor del territorio, anzi, su questo giornale non troverete un solo banner pubblicitario, a differenza di altri, solo per amore di Cardito, senza interessi, senza prebende, senza cemento da intascare, onorati di essere scomodi e tignosi, per qualsiasi cosa ci rivediamo in tribunale.