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Mozzarella di bufala: i migliori caseifici

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L’estate è anche sinonimo di breve vacanza ristoratrice, un week end al mare o in montagna, insomma una toccata e fuga. In Campania, Lazio e Puglia, esperienze del genere si possono sintetizzare con una bella confezione di mozzarella di bufala, quella che sulle nostre tavole, almeno due volte a settimana non può mai mancare, soprattutto quando il caldo insiste. Vi proponiamo adesso una lista dei migliori caseifici, dove poter apprezzare appieno l’oro bianco.

Caseificio Barlotti – Capaccio (SA)

Vicino ai templi di Paestum, è una realtà familiare con circa un secolo di storia. Oggi il ciclo produttivo è ecosostenibile e integrato.

Caseificio Il Casolare – Alvignano (CE)

Ultra premiato, impegna oggi tre generazioni della famiglia LaVecchia. Si producono mozzarelle dai 10 grammi ai 3 chili solo con latte di bufala da allevamenti al massimo a 15 km dal caseificio.

Il Parco – San Giovanni Rotondo (FG)

Unica Mozzarella di Bufala Campana Dop fatta in Puglia da latte di bufale locali, viene prodotta nel Parco Nazionale del Gargano.

Caseificio Colonne – Castel Volturno (CE)

Coniuga tradizione e modernità l’azienda familiare dei fratelli Nobis, celebre anche per la versione senza lattosio della mozzarella di bufala.

Casearia Casabianca – Rio Claro (LT)

Considerata la miglior mozzarella campana Dop nel Lazio, poco distante dalle spiagge di Sperlonga e del Circeo, produce anche caciocavallo e provola.

Caseificio La Baronia – CASTEL DI SASSO (CE)

Una realtà fondata nel 1990 da Luca e Alfonso Cutillo, molto amata anche all’estero: la lavorazione qui avviene ancora nei tigni di legno.

Caseificio Tenuta Vannulo- Capaccio (SA)

Bufale massaggiate con speciali spazzole, musica classica in filodiffusione, lavorazione a mano e uno shop celebre anche per il suo yogurt preparato con il latte delle bufale stesse.

La Fattoria – Battipaglia (SA)

Ideatore e produttore esclusivo della Zizzona di Battipaglia, una mozzarella di bufala di grossa pezzatura (da 1 a 5 chili) detta anche «mozzata», la cui forma ricorda il seno femminile.

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