“Diciamo la verità…tre staffisti mediocri…specchio della nostra Amministrazione, la nostra collaborazione con Cirillo riguarda solo questa consiliatura, perchè siamo interessati al coinvolgimento di altre ”forze” presenti ed assenti in Consiglio Comunale, ed altrettanto interessati a ”liberarci” dalla collaborazione con alcune ”forze” di maggioranza….” Sono queste le affermazioni dell’ex Sindaco e leader del gruppo ex Api, oggi del Partito Democratico, Giuseppe Barra, che ha messo per iscritto sulla bacheca di Metnews durante il confronto (nel Format La Caverna) tra i Consiglieri Francesco Pisano e Giovanni Aprovidolo. Frasi forti, che esprimono un giudizio netto sull’Amministrazione e che annunciano una nuova fase politica.
Resterà da capire quale sarà l’esito della nuova fase: un nuovo equilibrio politico e gestionale, rispetto a quello degli ultimi due anni o la fuoriuscita dalla maggioranza ? Non crediamo alla seconda ipotesi, perché la fuoriuscita del gruppo ex Api oggi P.D. non comporterebbe la crisi del Cirillo 2, grazie al riavvicinamento di Pasquale Chiacchio e all’attaccamento alla carica di Presidente di Nunziante Raucci, che non seguirebbe Giuseppe Barra. Ma cosa ha spinto Barra a rendere tali dichiarazioni cosi forti? Senza dubbio, Giuseppe Barra è intervenuto in diretta a causa di alcune dichiarazioni di Aprovidolo. Non crediamo che a far “scattare” Giuseppe Barra sia l’affermazione di Aprovidolo secondo cui Cirillo dovrà ricandidarsi a Sindaco, affermazione che disconosce il presunto accordo politico con l’ex Api che vuole la staffetta tra Cirillo stesso e Nunzio Raucci, che è, quindi, se vi è stato è stato un accordo privato, non riconosciuto politicamente della coalizione.
Crediamo, invece, che a far prendere le distanze dall’Amministrazione siano talune gravi affermazioni di Aprovidolo che ha “candidamente” affermato che il Sindaco “ha sempre fatto l’imprenditore edile” (cosa che non risulta alla Camera di Commercio) e che si è recato in Provincia per discutere di P.U.C accompagnato da alcuni tecnici privati che operano sul territorio.
Confessione quella di Aprovidolo che conferma l’esistenza e la gravità del macroscopico conflitto di interessi che ha fino ad ora caratterizzato l’azione amministrativa.