Leggendo Kapusvinski, grande giornalista e scrittore polacco, ho imparato che nello scorrere degli eventi non è importante cogliere i sussulti e le grida, ma il rumore di fondo che essi ci sussurrano.
Solo così il bravo giornalista riesce a capire e quindi a raccontare ciò che sta accadendo.
Mi sono, quindi, impegnato, per i miei 3 lettori, a non ascoltare le urla di questo agosto politico carditese, ma di percepirne il rumore di fondo.
Ebbene, agosto restituisce a settembre una maggioranza composta da due gruppi, uno contro gli altri armati.
Il rumore di fondo ci sussurra due parole: “gestione” e “successione”, che saranno le due parole chiave per capire cosa accadrà in autunno.
La prima parola chiave e la prima linea di battaglia è quella della “gestione”.
Oramai è apertamente dichiarata l’insofferenza di una parte della maggioranza per lo strapotere che il gruppo di Peppe Barra ex Api oggi P.D. manifesta nella conduzione quotidiana della macchina amministrativa e nell’occupazione sistematica di posizioni di rilievo politico e gestionale (vice-sindaco, presidente del consiglio, nucleo di valutazione, staffista, idraulico nonché dominio diretto della macchina amministrativa attraverso molti dipendenti comunali fedelissimi all’ex Sindaco).
Del resto, l ‘insistenza con la quale il consigliere Andrea Russo, ripropone la certificazione del credito IVA e la procedura di recupero del Palasport, senza indicare quale fosse l’interesse pubblico a realizzarli (proposte che sono avversate dal gruppo del ex Sindaco Barra), senza nemmeno che lo stesso cons. Russo, spendesse una parola sulla riorganizzazione dei tributi, affidati al neo assessore, da lui “scelto” dott. ssa Mina Lanzano, conferma la nostra lettura: la battaglia è solo ed esclusivamente sulla gestione!!!
Le proposte di Russo sono vaghe ed inconsistenti e non si è ancora ben capito come sarebbero realizzate e quali vantaggi ne riceverebbe la comunità.
Intanto, il gruppo di Peppe Barra, chiuso a riccio, sempre più ostinato, oppone veti a tutto e tutti e resiste nel suo fortino (il Comune, considerato “Casa Loro”) e non consente a nessun altro di “gestire”.
Insomma, niente, ma proprio niente di Politico, una vera e propria becera lotta di potere per la “gestione”, intesa nella sua declinazione peggiore.
La seconda parola chiave e la seconda linea di battaglia è quella della “successione” a Cirillo.
E’ appena finito il secondo anno di consiliatura e già sono in pieno svolgimento le grandi manovre per candidarsi a Sindaco nel 2020!!!
Da un lato c’è Nunziante Raucci che racconta oramai ad ogni persona che incontra (l’ultimo pare sia stato un extracomunitario in attesa dell’autobus per Napoli, che pare sia rimasto entusiasta e gli abbia fatto anche gli auguri) che ha un accordo con Cirillo, in base al quale Cirillo stesso, sarà candidato alla Regione con l’appoggio dell’ex Api e in cambio appoggerà la candidatura a Sindaco di Cardito dello stesso Nunziante Raucci.
Tale accordo, però, se mai esistesse, comunque non è mai stato portato a conoscenza della coalizione, compreso il Partito Democratico, che ignora l’esistenza del presunto patto.
Dall’altro parte della barricata, ci stanno quelli che si autodefiniscono gli amici di Cirillo della “prima ora” o anche il “cuore pulsante” della maggioranza ( Aprovidolo, Russo, Michele Fusco, e Pasquale Chiacchio) che vogliono dare vita a una consultazione permanente per costruire intorno a uno di loro una candidatura a Sindaco.
Un guerra di posizione, con le truppe schierate e che si guardano in cagnesco ma che non muovono battaglia e che impegnati a fronteggiarsi dimenticano Cardito.
Cirillo, dal canto suo, non sceglie fra i due gruppi e cerca di mantenere un equilibrio tra le due fazioni, per far sì, che nessuna prevalga definitivamente sull’altra.
La verità è che tutti e due i gruppi, infatti, ambiscono a ereditare il capitale elettorale di Cirillo e quindi lo temono e ne sono influenzati, se non soggiogati.
E’ di ieri la notizia che nel patto di consultazione tra i consiglieri della “prima ora” o del “cuore pulsante” non farà parte Pasquale Chiacchio, perché il Sindaco, su richiesta di Raucci, ha posto il veto al suo rientro in maggioranza.
Aprovidolo, Russo e Michele Fusco, speranzosi nell’eredità, silenziosi ed obbedienti hanno immediatamente archiviato l’iniziativa politica per la quale avevano lavorato tutto agosto.
Il veto di Raucci e i suoi, quindi, ha fatto fallire il tentativo di Aprovidolo di portare il suo monogruppo prima a due componenti (con l’ingresso di Pasquale Chiacchio) e poi a quattro con Andrea Russo e Michele Fusco.
Continua l’inverno politico di Cardito, orfana della Politica e del confronto sui problemi.
La primavera, intanto, tarda ad arrivare….