(di Sara Mottola) – La nostra redazione ha incontrato Gianluca Cantalamessa, candidato con la Lega, al quale abbiamo posto varie domande sulle più disparate tematiche. Buona lettura
Chi è Gianluca Cantalamessa (in foto copertina)?
Ha cinquant’anni esatti, compiuti un mese fa, nasce a Napoli, sposato con due figli, che sono la sua ragione di vita e con cui condivide la passione calcistica per il Napoli.
A Gianluca Cantalamessa la politica gli entra nel sangue da giovanissimo. Il papà Antonio è impegnato per anni nelle fila della destra italiana fino a ricoprire l’incarico di eurodeputato dopo essere stato consigliere anziano nel Consiglio Regionale della Campania.
Gianluca è da sempre convinto nell’idea di poter vedere la Campania tra le regioni più amate e rispettate del mondo. Il suo impegno nasce disinteressato e appassionato grazie anche ad anni passati nel mondo delle associazioni, ottenendo grandi gratificazioni umane e sociali. Il suo continuo impegno, la sua onestà, il rispetto per le tradizioni, per la famiglia e l’amore per la propria terra, fanno di lui la persona che può e vuole rappresentare la rinascita dei Territori campani.
Perché ha deciso di candidarsi con la Lega di Salvini?
Ho scelto di abbracciare il progetto della Lega come partito unico e nazionale nel 2014, quando era al tre per cento. Qualcuno mi ha dato del matto ma oggi, in tanti, mi riconoscono di aver visto lungo. Non esistono, in questo momento, né destra e sinistra, né esigenze diverse tra Nord e Sud; ma esiste un paese che sta soffrendo e, per questo, si deve ripartire dalla difesa dei territori: difesa che finora gli amministratori leghisti hanno saputo esercitare meglio di altri. La vecchia politica ha avvelenato la nostra terra, partecipando o voltandosi dall’altra parte. Provare a mettere in atto un vero cambiamento è nostro dovere.
Qualora dovesse venire eletto, quali saranno le sue priorità? Le prime iniziative che intraprenderà?
Sicuramente, la prima cosa che farò, sarà pensare ad un provvedimento per la difesa dei Lavoratori campani ed in particolare per i marittimi di Torre del Greco, che subiscono la concorrenza sleale del doppio registro. Un’altra priorità sarà la tutela Made in Italy e in particolare delle nostre eccellenze di filiera. Penso agli operatori del mercato dei fiori a Pompei. Il mare e la storia sono autentiche risorse per i nostri territori e quindi mi sembra strategicamente conveniente potenziare l’attività diportistica e creare le giuste condizioni per la ripresa dell’attività cantieristica navale. Proporrò un registro per iscrivere le nostre eccellenze e certificare la qualità della ricettività napoletana nel mondo. Immagino un sistema di fruibilità delle manifestazioni culturali come dei “biglietti unici” per le mostre nei maggiori musei nazionali di Roma, Napoli, Firenze e Venezia. Occorre una promozione di sistema su internet. Per quanto riguarda gli scavi di Pompei e di Ercolano, dobbiamo tenere ben presente chi ha governato negli ultimi anni e che cosa hanno fatto, anzi che cosa non hanno fatto. Il governo di centrosinistra, per la sola Pompei, ha stanziato oltrecentocinque milioni di euro per evitare il crollo di qualche muretto. Penso che quei soldi potevano essere spesi meglio. Hanno dato cinquantasette milioni di euro alla Samsung, un’azienda coreana, per creare una App per il tour virtuale degli scavi, senza sapere che era stata già creata, più bella e funzionale, da un giovane imprenditore napoletano con soli 30mila euro. Ecco, voglio evitare altri sprechi di questo genere. Dobbiamo riportare i nostri ragazzi e le nostre aziende al centro dell’agenda di governo.
Quali sono gli errori più clamorosi commessi dal governo Renzi prima e Gentiloni poi?
L’aver messo in secondo piano le famiglie italiane e l’aver favorito i grossi gruppi della finanza speculativa. Mi viene in mente il pasticcio del Jobs ACT, quante bugie! La “buona scuola”, che sembra aver favorito solo la moglie di Renzi e aver creato un esercito di esodati. Potremmo stare a parlare per giorni. Quanto tempo ha?
Come risponde alle accuse rivolte da persone del sud nei confronti degli elettori di Salvini, i quali sostengono che la Lega è un partito xenofobo ed esclusivamente nordista?
I detrattori possono dire quello che vogliono, la gente non è stupida e ha capito che, o si rinasce tutti insieme, come nazione e come popolo, oppure si affonderà definitivamente nella palude di ipocrisia che ci hanno abilmente costruito attorno. Degli errori sono stati commessi, chi doveva chiedere scusa lo ha fatto. Ora non ditemi che il problema della Campania e del meridione si chiama Lega o Matteo Salvini. Se abbiamo problemi con la sicurezza nelle città, la micro-criminalità dilagante, i servizi e la qualità della vita come fanalino di coda in Europa, le città sporche, la colpa è di chi amministra al nord. La Lega non ha mai amministrato al sud. Neanche un condominio. C’è qualcosa che non torna. A buon intenditor poche parole.
Una domanda sulla scuola. Ultimamente si sta ponendo l’attenzione mediatica ai docenti della terza fascia con servizio: docenti che hanno anni di esperienza alle spalle, docenti che ogni anno vengono convocati dallo stato per svolgere le mansioni dei colleghi di ruolo. Questi docenti oramai hanno maturato diritto all’abilitazione e relativa assunzione come chiede l’Europa. A parte il senatore Mario Pittoni, responsabile istruzione della Lega, vicino alle istanze di questi lavoratori precari, come spiega la sordità e l’indifferenza di tutti i partiti per queste problematiche serie?
L’errore principale, secondo il mio punto di vista, è stato quello di apportare delle modifiche senza dare davvero spazio alle istanze del corpo docente. Hanno buttato via l’acqua sporca con tutto il bambino. Solo che l’acqua si è riformata e il bambino non c’è più. Hanno proposto un modello complicato e che non offre sufficienti prospettive professionali. Per trovare una collocazione ai docenti della terza fascia, mi piace l’idea di realizzare un doppio canale alle graduatorie d’istituto da ridisegnare per ambiti e non per venti scuole, da cui per scorrimento assumere anche per terza fascia con semplice anno di prova abilitante.
Tra Lega e Forza Italia spesso ci sono delle frizioni e visioni ideologiche diverse. Come pensa si possano superare ?
L’importante è l’intesa sui programmi. Abbiamo un accordo firmato con la coalizione. Pensiamo prima a mandare a casa questa sinistra e i suoi amici finti-buonisti che hanno rovinato intere generazioni con la Legge Fornero e con una politica europeista che non ha prodotto nessun frutto se non la chiusura di aziende con il conseguente aumento della povertà e dell’occupazione nel paese. Ho vissuto tutta la mia giovinezza nel collegio di Torre del Greco e sono onorato di essere il candidato della coalizione di centrodestra. Rispetterò, sempre, la sintesi di tutte le posizioni degli alleati.