di Valentina Piermalese
“Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle squisitezze delle portate, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi”. Mai descrizione fu più calzante come quella ciceroniana per la cena che fu consumata da tre degli indagati dello scandalo “concorsopoli” scoppiato a Sant’Anastasia e poi allargatosi a vari comuni del napoletano. Pasquale Iorio, ex collaboratore dell’ex sindaco anastasiano Raffaele Abete, il 13 gennaio scorso ne parla con dovizia di particolari alla presenza dei Pm Antonella Vitagliano e Luca Pisciotta, come si evince dal verbale dell’interrogatorio del proced. Pen. 1977/2019 mod. 21. Probabilmente provarono un gran piacere, tra una portata e un’altra, un bicchiere di vino e un altro, Iorio insieme a Egizio Lombardi (ex segretario comunale anastasiano e presidente di numerose commissioni d’esame) e Alessandro Montuori (presidente dell’ormai nota agenzia di selezione) a disquisire dei concorsi che stavano alterando, della loro macchina ben oliata e dei benefici che ne avrebbero ottenuto. Questo accadeva ad agosto 2019 in un noto e lussuoso ristorante della costiera non prima di aver affidato i cellulari cautelativamente alla custodia di uno dei camerieri in modo da non essere ascoltati da orecchie indiscrete. Si parlò di San Giuseppe Vesuviano, di Cercola, di Pomigliano d’Arco e infine di Cardito. “Lombardi si lamentava del calendario particolarmente fitto e il Montuori rispondeva che prima sarebbero finite le prove prima sarebbero stati pagati”. Così riferisce Iorio. Comune denominatore delle città nominate e di altre che emergono nel corso delle deposizioni, lo sappiamo, è l’accusa di aver truccato e alterato le prove concorsuali per favorire alcuni candidati sulla base di pagamenti in denaro e o di “indicazioni politiche”.
A tal riguardo anche Lombardi aggiunge dei dettagli importanti durante il corso di uno degli interrogatori a cui è stato sottoposto, in particolare quello del 4 febbraio, durante il quale racconta: “Relativamente al concorso tenutosi a Cardito preciso lo schema fu lo stesso di Cercola. Il Montuori mi chiese di far parte della commissione di esame quale presidente e in tale veste nominai quale segretario Pasquale Perna, già membro di commissione per l’area informatica nei concorsi tenutisi a Sant’Anastasia. Anche in questo concorso non sono a conoscenza di mercimonio ma sicuramente vi è stato un’indicazione politica e mi sembra di ricordare proprio dal sindaco”. Tirato in ballo ancora una volta quindi il primo cittadino Giuseppe Cirillo. Anche Montuori aveva riferito che il sindaco di Cardito gli aveva chiesto di “agevolare talune persone”. Il presidente dell’agenzia di selezione inoltre puntualizza anche le circostanze in cui conobbe Cirillo. “Voglio precisare che, in ordine ai concorsi indetti dal comune di Cardito, gli stessi furono da me svolti, nella fase preselettiva, a seguito di un preliminare incontro con il sindaco del Comune intermediato dal mio amico L. P. Di fatto quest’ultimo, sul finire del 2018 mi chiedeva di incontrarlo riservatamente. In tale occasione mi anticipò che il sindaco di Cardito aveva la necessità di bandire dei concorsi per varie figure professionali presso il suo comune e che sarebbe stata l’occasione per farmi conoscere ed inserirmi in un progetto più ampio, atteso che il predetto sindaco era anche consigliere alla provincia di Napoli”.
E di nuovo quindi si consumò un incontro a tre. Stavolta non sappiamo se avvenne un simposio, ma malgrado la possibile mancanza di cibi succulenti, ritorna aderente la frase ciceroniana e l’accensione di qualche cero pasquale in più. “Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle squisitezze delle portate, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi”.