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Scala dei Turchi vandali, fermate due persone

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I carabinieri di Realmonte e di Agrigento sono riusciti a identificare gli autori del raid vandalico che, nella notte fra venerdì 7 gennaio e sabato 8 gennaio, ha deturpato la scogliera di marna bianca della Scala dei Turchi, uno dei luoghi turistici di punta della città siciliana. Ecco cosa rischiano.

La Scala dei Turchi, candidata a diventare patrimonio dell’umanità Unesco, era stata imbrattata con polvere di ossido di ferro rossa.

La Procura di Agrigento aveva subito aperto un fascicolo, inizialmente a carico di ignoti, per l’ipotesi di reato di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico.

I carabinieri di Realmonte e quelli della compagnia di Agrigento, coordinati dal maggiore Marco La Rovere, sono riusciti a rintracciare i presunti vandali.

I militari avevano da subito acquisito le immagini del sistema di video-sorveglianza della zona e avviato accertamenti sulla vendita del prodotto usato per l’imbrattamento stringendo il cerchio in pochi giorni. Ci sarebbero due denunciati, entrambi maggiorenni.

L’ipotesi di reato, per la Procura di Agrigento, è di reato di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico. Ma cosa rischiano i vandali per aver imbrattato la Scala dei Turchi?

Si tratta di un reato che, stando all’articolo 734 del codice penale, viene punito con l’ammenda da 1.032 euro a 6.197 euro.

Sostanzialmente, è un reato che può essere commesso “mediante costruzioni, demolizioni, o in qualsiasi altro modo”, che “distrugge o altera le bellezze naturali dei luoghi soggetti alla speciale protezione dell’Autorità”.

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