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Cardito: Cirillo per salvarsi è pronto a far fuori Giangrande

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Ore intense per la politica carditese. C’è stato un incontro tra Giovanni Aprovidolo, portavoce di Forza Italia, in rappresentanza dei 4 consiglieri comunali (Russo, Desimone, Mirone e Aprovidolo appunto) con il sindaco Giuseppe Cirillo. Quest’ultimo ha finito di barare dicendo tutto e il contrario di tutto rispetto a chi ha davanti. Adesso è stato messo di fronte ad una scelta. Forza Italia protocollerà oggi al Municipio un documento in cui si ufficializza l’adesione dei 4 consiglieri al partito di Berlusconi mentre nel prossimo consiglio comunale si costituirà il gruppo consiliare. Nel documento, da indiscrezioni trapelate, ci sono alcuni punti importanti: azzeramento di tutte le cariche, incluso quella del presidente del Consiglio; rilancio amministrativo con assessori che non siano figli della lottizzazione politica ma espressione di competenza e capacità; e poi i consiglieri azzurri tracciano una road map sui principali temi da trattare da qui a fine consiliatura. Vedremo se Forza Italia avrà il coraggio di passare dalle parole ai fatti e di restare intransigente su quanto messo su carta. Pure perché, ricordiamolo, che ormai Cirillo è figlio di un incesto Pd-Forza Italia-Terzo polo unico in Italia. A dimostrazione che la politica in questi anni a Cardito è stata calpestata, mortificata e azzerata in nome del cemento e dei business in uno dei comuni più cementificati d’Italia.

Cirillo dovrà mantenere i patti con gli azzurri perché mentre con gli altri consiglieri come “Ciccio pane, ammore e malavita Boemio”, Giangrande e Bandiera può tranquillamente continuare a dire bugie, sapendo che quei consiglieri mai riusciranno a mettere in campo un’azione politica degna di nota, lo stesso non vale per i 4 consiglieri di Forza Italia. Aprovidolo e company non scherzano e la loro azione è frutto di un accordo con il primo cittadino stipulato ben prima del consiglio comunale in cui sempre il sindaco, d’accordo solo con gli azzurri, annunciò una verifica politica e amministrativa. Sorprendendo il resto della coalizione.

Tradotto in atti concreti, significa azzeramento di giunta, presidente del Consiglio e Cda del Consorzio. E adesso Cirillo non può tirarsi indietro rispetto agli accordi presi. E durante la riunione di ieri con Aprovidolo, infatti il sindaco si è impegnato entro poche ore a strappare immediatamente le dimissioni del presidente del Consiglio Giangrande e subito dopo provvederà all’azzeramento degli assessori. Ora non potrà più dire a tutti una cosa diversa ma il primo cittadino dovrà presentarsi da Giangrande e chiedergli le dimissioni. Ormai ha capito di essere sopra ad una bilancia, adesso o butta giù il presidente o sarà proprio Cirillo a pagarne le spese perché Forza Italia su questo rilancio sarà intransigente mettendo anche in conto il passaggio all’opposizione. Lo sanno tutti, Aprovidolo all’opposizione non sarà mai né il silenzio dei Raucci e nemmeno l’inconsistenza di Mazza. Mettere Aprovidolo, Russo, Mirone e Desimone all’opposizione significa aprire una fase di scontro politico su atti concreti di fronte ai quali il sindaco potrebbe solo alzare bandiera bianca rischiando di finire nella migliore delle ipotesi di nuovo a casa come nel 2012.

E di fronte a questo pericolo, il capo dell’amministrazione non accetta consigli, è già in azione per spiegare al resto della maggioranza che l’azzeramento di tutte le cariche è necessario.

Seguiranno aggiornamenti in queste ore concitate soprattutto per capire come Cirillo uscirà da questa situazione di imminente crisi, con chi deciderà di strappare e se Giangrande e tutti gli altri incaricati saranno disposti ad abbandonare stipendi e poltrone per salvare la sedia del primo cittadino.

Ultimo appunto: questa volta non è in atto una guerra tra consiglieri. Si è arrivati a questo punto perché Cirillo con Boemio e company diceva di voler buttare fuori quelli di Forza Italia, mentre agli esponenti di Forza Italia sempre Cirillo spiegava che bisognava ridimensionare l’altra parte della maggioranza , giudicata incapace, anche attraverso un azzeramento di tutte le cariche. Ha costruito con i suoi atteggiamenti e il suo doppiogiochismo un mostro a due teste e ora, per forza, dovrà decidere quale testa tagliare. E ovviamente tra la sua e quella degli altri, il sindaco preferirà sempre quella di chi è in carica in modo da portare la pelle a casa che per lui è l’unica cosa che veramente conta. Il sindaco è rimasto semplicemente vittima del suo modo di fare.

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