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Chernobyl brucia, scatta l’allarme: sostanze radioattive trasportate dal vento

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Scatta l’allarme inquinamento radioattivo a Chernobyl, dove vasti incendi stanno interessando l’area intorno alla centrale nucleare. Il pericolo, anche su grandi distanze, è rappresentato dai venti che potrebbero trasportare sostanze radioattive.

Al centro degli attacchi della Russia all’Ucraina, la centrale nucleare di Chernobyl brucia e cresce in tutta Europa la paura per i venti radioattivi.

Le fiamme hanno già distrutto oltre 10mila ettari di foreste, come riporta Adnkronos. Sarebbero almeno 31 gli incendi che avrebbero provocato un aumento dei livelli di inquinamento radioattivo dell’aria.

“La combustione rilascia radionuclidi nell’atmosfera, che vengono trasportati dal vento su lunghe distanze”. Lo ha annunciato il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmila Denisova nel suo canale Telegram, citata da Unian.

Le sostanze inquinanti vengono trasportati dal vento su lunghe distanze, con una potenziale “minaccia legata alle radiazione per Ucraina, Bielorussia ma anche gli altri Paesi dell’Europa”, ha spiegato  il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino.

Dal momento che è impossibile, a causa della presenza di soldati russi, intervenire per domare le fiamme, “dopo 26 giorni siamo riusciti a ruotare parzialmente il personale della centrale di Chernobyl che si è trovato ostaggio dei russi dal primo giorno dell’invasione” ha reso noto intanto Yuriy Fomychev, sindaco di Slavutych.

“Stiamo continuamente negoziando perché queste rotazioni avvengano più frequentemente, e non ogni 20 giorni. Non si tratta per ora di ripristinare il lavoro completamente e sostituire del tutto il personale, ma di una trattativa per un avvicendamento più frequente”, ha spiegato.

Il sindaco Slavutych, intanto, ha fatto appello all’Agenzia internazionale per l’energia atomica perché invii esperti e attrezzature antincendio in Ucraina il prima possibile.

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