Giorgia Meloni e Emmanuel Macron siglano una tregua con tanto di stretta di mano a Bruxelles. Un’ora e quaranta di conversazione porta Francia ed Italia al dialogo su temi caldi per l’Ue: una nuova crisi migratoria, il Green Dels , il sistema bancario vacillante ed il Patto di stabilità.
E’ il primo bilaterale per loro dopo gli incontri formali avvenuti a Roma e a Sharm el Sheikh. La frizione data dallo scontro tra i ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e Gerald Darmanin prima, e dall’esclusione della Meloni dall’incontro dell’Eliseo tra Macron, Scholz e Zelensky, sembra acqua passata.
“Con Meloni abbiamo avuto una discussione molto buona che ci ha permesso di chiarire molti argomenti e definire le questioni sulle quali possiamo agire insieme”, chiarisce Macron. “Sono soddisfatta, è stato un incontro lungo e ampio, c’è voglia di collaborare”, controbatte Meloni. Francia ed Italia si accordano in primis, per una missione congiunta in Tunisia, insieme all’Ue.
Gentiloni preventiverà la possibilità di nuovi aiuti economici per Tunisi a patto che essa soddisfi i requisiti istituzionali richiesti da Bruxelles. La crisi sociale ed economica tunisina preoccupa Italia e Francia, pronte ad “agire insieme”. Intanto il 5 aprile, a Roma, Giorgia Meloni tornerà sul tema migranti nel bilaterale con il premier spagnolo Pedro Sanchez.
Ma è il Patto di stabilità ad essere al centro del dialogo con Macron: “Siamo pienamente allineati, ha ribadito la premier, Roma ad aprile porterà ai tavoli Ue una golden rule che scorpori dal computo del debito gli investimenti per la transizione o, in alternativa, un piano di rientro dal debito che sia adeguatamente allungato. Se la strategia è la doppia transizione, il sostegno all’Ucraina, noi dobbiamo immaginare delle regole che sostengano queste scelte”.