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CAIVANO – Antonio Angelino: “Chiediamo al Sindaco del fallimento di rassegnare subito le dimissioni”

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Ormai l’amministrazione caivanese è un malato terminale, manca tutto, numero legale per il Consiglio, documenti, trasparenza, ma sopratutto dignità. Quest’ultima figlia di un’ostinazione continua da parte del solito Simone Monopoli, che, dopo aver messo un’intera comunità in ginocchio, non rassegna le dimissioni. Del resto, quando un Sindaco è sordo ed ostinato, non ci si può aspettare null’altro, un primo cittadino, che non conosce il dialogo e che di rimando agisce solo con offese (tutti ricorderete la triste storia degli efebi, eunuchi etc.) e le querele, questi i i pezzi forti del suo repertorio, della serie, chi non è con noi è contro di noi. Abbandonato e lasciato solo, quasi da tutti, ha deciso di continuare con questa lenta e triste agonia, fino a quando non si sa, il punto e il quadro della situazione lo abbiamo chiesto al segretario del PD Antonio Angelino, più volte definito “comunista” dal sindaco Monopoli.

Segretario Angelino, una fotografia di quello che è successo in Consiglio, ormai i numeri per andare avanti non ci sono più, avete abbandonato l’aula e discusso sulla TARI, qual è il suo pensiero?

Quella andata in scena la scorsa sera in consiglio comunale, è solo l’ennesima pagina di una farsa senza fine che sta dilaniando il nostro paese. Questa volta con senso di responsabilità, prima di lasciare l’aula, abbiamo accettato l’invito dell’assessore alle finanze a discutere del punto più importante ossia quello relativo alla definizione delle rate di riscossione della TARI ma nonostante ciò, la discussione e i contributi pervenuti da tutte le forze politiche non sono stati sufficienti per far trovare al sindaco del fallimento i numeri per votare la proposta di delibera posta all’ordine del giorno.

La situazione è grave e delicata sia dal punto di vista tecnico sia da quello politico. Se dal punto di vista politico abbiamo già analizzato la mancanza di una linea condivisa e quindi di una maggioranza a supporto dell’iniziativa del sindaco e dell’assessore, le maggiori perplessità restano dal punto di vista tecnico e contabile, in quanto in 6 mesi abbiamo assistito ad un vero e proprio valzer di responsabili di settore, cifre e piani economici finanziari che cambiavano da un giorno all’altro senza certezza alcuna. In questo clima surreale l’unica domanda vera che abbiamo sottoposto in consiglio comunale ossia sapere semplicemente se ci sarà o meno un aumento della tariffa TARI a carico dei cittadini, non è stata risposta adeguatamente con atti alla mano. Sinceramente dopo tanti proclami sulla gara europea, con spot e cartelloni pubblicitari per tutta la città che annunciavano addirittura un taglio alla tariffa, e dopo due anni in cui si è continuato ad assegnare il servizio mediante l’utilizzo improprio di proroghe, ci sentiamo profondamente presi in giro.

In tutto questo, mentre l’opposizione consiliare con grande senso di responsabilità prova a portare avanti il dibattito sui temi e sui contenuti, per l’ennesima volta il sindaco del fallimento, non sapendo cosa dire e come rispondere nel merito delle questioni, si lascia andare ad epiteti offensivi ed al  ritornello “siete i soliti comunisti” che ci lascia sempre più impietriti ed interdetti, oltre a darci l’esatta misura di quello che è il livello umano e politico di un primo cittadino che ormai ha perso ogni riferimento, ha perso il controllo della macrostruttura pubblica, della sua maggioranza politica ed in generale ha perso la fiducia che buona parte del paese aveva riposto in lui. Per questo e soprattutto perché ormai da mesi la democrazia a Caivano non esiste più, sospesa a colpi di sedute deserte e consigli rinviati, ci auguriamo che quanto prima Monopoli possa prendere atto del suo Fallimento, rassegnando dimissioni irrevocabili.

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