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INTERVISTA A LORENZO CREA, DIRETTORE DI RETENEWS24

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Chi è Lorenzo Crea?

Lorenzo Crea è un uomo di trentuno anni che ha una grande passione: quella per la comunicazione intesa soprattutto come connessione sentimentale tra le persone. Comunicare qualcosa, trasmettere qualcosa, creare dialoghi.

Da quanto tempo ricopre l’incarico di direttore e cosa significa per lei ricoprire l’incarico di direttore di una testata giornalistica di un certo rilievo quale è retenews24?

 

 

E’ sicuramente stata per me una grande soddisfazione. Il primo giugno 2016 è una data che non dimenticherò facilmente dal punto di vista professionale. Abbiamo attraversato periodi molto complicati, periodi meno complicati, periodi positivi, periodi meno negativi; come sapete, il mondo del web è in continua evoluzione, le testate online spesso sono legate a pagine facebook, agli algoritmi, a cosa che sfuggono all’intelligenza umana.  E, tuttavia, è stata ed è un’esperienza molto importante, un’esperienza che mi ha consentito di dare spazio ad associazioni, imprese, professionisti, a uomini e donne della politica e mi ha dato molto dal punto di vista umano. Da molti ho imparato ad essere come loro, da molti altri a non essere come loro!

 

Svolgere il ruolo di giornalista richiede competenza, onestà intellettuale e anche una certa professionalità. Per lei chi è il vero giornalista?

 

Si dice che il vero giornalista è colui che separa i fatti dalle opinioni. A me piacciono i giornalisti che hanno idee e le difendono ma non mi piacciono i giornalisti tifosi, non mi piacciono i giornalisti faziosi che tendono a piegare i fatti a quella che è la loro visione dei fatti. Il fatto è un fatto e deve essere asettico, non puoi metterci il carico da novanta. Certamente per chi fa un tipo di giornalismo politico, mi rendo conto che è difficile mascherare le proprie idee. Io, che pure vengo da una tradizione familiare politica, ho sempre cercato di essere molto imparziale. Lo testimonia il fatto che esponenti di tutti i partiti politici sono ottimi amici e hanno trovato le porte di retenews24 sempre molto aperte.

 

La professione del giornalista è cambiata nel corso del tempo, ha subito un’evoluzione, anche con l’avvento dei social e delle nuove tecnologie.  Secondo lei, questa evoluzione quanto ha inciso sulla qualità del lavoro giornalistico?

Certamente tanto, perché oggi i giornali vivono molto del traffico degli utenti che derivano dalle pagine facebook e quindi è evidente che tutti hanno fatto forzature per attrarre sempre più lettori( forzature nei titoli, nei pezzi); è una tattica che io non condivido, anche se devo dire che, qualche volta , ho dovuto ricorrerci anche io, guidando retenews24; è vero che i social sono molto importanti , danno e formano una pubblica opinione ma certamente i social non possono essere l’unico mezzo o strumento per formare una classe dirigente o una pubblica opinione. Diversamente le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

 

 

 

 

Che consiglio darebbe ai giovani che si vogliono approcciare  a questa professione?

Avere una grande passione, come ce l’avevo io, quando ho scritto il mio primo articolo a 14 anni.  Camminare molto per Napoli, se si è di Napoli o altre città,  partecipare ad iniziative, manifestazioni, congressi, ovunque, anche rimettendoci i soldi. Io, per anni e ,come me, tantissimi altri colleghi, non ho guadagnato ma ho imparato talmente tanto  in quegli anni che poi ho costruito un tesoretto di sapere che mi è stato molto utile . Quindi, ai giovani colleghi dico: non perdete mai la passione perché senza passione  questo mestiere non si può fare.

 

Una domanda sulla politica è d’obbligo. Siamo in una situazione di stallo, non si riesce a formare un governo perchè i partiti non si mettono d’accordo . Lei che idea si è fatto di questa situazione?

 

Il 4 marzo c’è stato un risultato molto chiaro: da una parte ha vinto il centro-destra con il 37% e all’interno del centro-destra la lega e  dall’altra  il movimento 5 stelle con il 32 % e c’è stata una batosta per il partito democratico. Nessuno dei due poli ha la maggioranza assoluta sufficiente per formare un governo. Da due mesi, prima Salvini e poi Di Maio, poi Di Maio e il pd se ne sono dette di tutti i colori. Credo che la cosa più giusta da fare sia uscire fuori dalle chiacchiere, non si può fare politica con i veti, ciascuno deve rinunciare a qualcosa. Salvini è il leader di una coalizione e mi rendo conto che  non voglia tradire il patto con Berlusconi; Di Maio ha certamente preso un gran numero di voti che, comunque, non è sufficiente  per andare a Palazzo Chigi. Avrebbe dovuto  e dovrebbe rinunciare a qualcosa per rivendicare la poltrona di palazzo Chigi. Serve a questo paese un governo, anche di pochi mesi, un anno al massimo, che eviti che scatti l’aumento  dell’iva, che significa una mazzata, che faccia una buona legge di stabilità , che rimetta in moto l’economia, che dia un po’ di soldi nelle tasche degli italiani e limiti questa tassazione insopportabile sia sulle persone fisiche che sulle imprese.

Quindi lei non era favorevole ad un accordo movimento 5 stelle e pd?

 

Assolutamente no. Il movimento cinque stelle e il partito democratico se ne sono dette di santa ragione per cinque anni, per cinque anni il partito democratico ha governato e i 5 stelle ha pensato di dire, legittimamente, che il partito democratico ha distrutto questo paese, accomunando tutta la classe dirigente del pd a quelli di mafia capitale. Non è un problema lessicale, se tu voti contro tutte le riforme di un partito per cinque anni, dopo non puoi accorgerti che quel partito non è poi così male perché ti servono i voti per andare a palazzo Chigi .Gli italiani chiedono la coerenza e d’altro canto nessun italiano, tranne pochissimi, auspica un governo pd -cinque stelle. Il pd ha perso e deve stare all’opposizione.

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