È stato rieletto per il secondo mandato ed è il sindaco più vecchio d’America. La scelta dei cittadini di Tinton Falls, nel New Jersey, è ricaduta nuovamente su Vito Perillo, nato nel Bronx, ma di origine italiana.
Lo scorso 2 novembre Vito é stato riconfermato alla guida della cittadina di 18mila abitanti. Il suo mandato scadrà dunque all’età di 101 anni.
Figlio di immigrati italiani che all’inizio del secolo scorso sbarcarono Oltreoceano in cerca di fortuna, Vito pensa al futuro nonostante l’età. L’idea del pensionamento non lo sfiora affatto, tanto da dichiarare alla stampa subito dopo le elezioni: “Mi dicono che sono il sindaco più anziano del paese. Mi sento abbastanza bene e penso che anche tutti nel distretto si sentano bene. Stamattina erano tutti contenti per me. Potrebbe essere il mio ultimo incarico ma vedremo“.
La sua vita si è svolta in ambito militare: ha combattuto nella seconda guerra mondiale come membro della Marina militare, fino a collaborare poi con il Pentagono in qualità di esperto di elettronica.
La carriera politica inizia dopo la morte della moglie, avvenuta quattro anni fa. Con lei Vito ha vissuto 60 anni di condivisione e quando è venuta a mancare, non si è abbattuto ma ha cercato di reagire candidandosi alla poltrona di Tinton Falls.
Nella stessa città in cui vivono figli e nipoti, Vito è stato eletto con successo, la prima e la seconda volta, chiedendosi come mai la gente lo abbia votato. Su Facebook ha infatti lasciato un pensiero: “Non so perché la gente mi vota. Forse perché sono un veterano, forse perché sono un vecchietto (ma spero ancora di no!), o forse perché guardano ai risultati degli ultimi quattro anni”.
L’uomo che fa sport due volte alla settimana e ama i campi da golf, guida ancora la sua auto recandosi al suo ufficio ogni giorno. I risultati apportati nel primo mandato da sindaco sono stati importanti: ha abbattuto le tasse cittadine, realizzato un nuovo parco, ridistribuito i semafori per una circolazione stradale ottimale, assunto nuovi agenti di polizia.
La gente ha apprezzato il suo lavoro facendolo trionfare con il 38% dei consensi, nella seconda tornata elettorale su un insegnante in pensione, un imprenditore e un uomo d’affari, suoi antagonisti e tutti no partisan.