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Cardito, elezioni 2020, ecco i nomi dei candidati a sindaco

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Mancano circa sette mesi alle prossime elezioni comunali che si terranno in concomitanza delle regionali, a Cardito, però sembra tutto fermo. Riunioni, parvenze di schieramenti, ipotetici candidati a sindaco, tanto chiacchiericcio ma poca se non effimera sostanza. Quasi scontata la candidatura dell’uscente Cirillo, che al momento non ha antagonisti diretti. Dai rumor e dalle indiscrezioni che si respirano in paese, a sfidare l’attuale primo cittadino nell’agone elettore di maggio 2020, due nomi su tutti, Nunziante Raucci e Pasquale Chiacchio, seppur con due schieramenti diversi, ovviamente è tutto in divenire, chi segue e mastica la politica lo sa, salvo alleanze, pare che entrambi vogliano tentare l’approdo sulla casa comunale, due soggetti politicamente diversi, per storia e per esperienza della macchina amministrativa, ma certamente dissimili dal sindaco uscente.

Dall’aula consiliare ‘Francesco Narciso’, però, mancano, dal 2012 molti soggetti, che hanno vissuto e vivono la politica carditese da una prospettiva diversa, parliamo di Luigi Iorio, Luigi Credendino, Biagio Auriemma, Pasquale Barra, Rocco Saviano, Vincenzo Mormile, giusto per citare qualche nome, personaggi questi, che nel contesto elettorale hanno il peso specifico, sia per il ruolo che per gli incarichi istituzionali ricoperti in passato. Doveroso menzionare quelli che, avuto il consenso dall’elettorato nel 2015, hanno, per ragioni personali o di strategia deciso di dimettersi, come ad esempio Francesco Castaldo, Andreina Raucci, Francesco Pisano, Marco Mazza ed altri.

Bisognerà capire quindi, anche questi soggetti cosa avranno intenzione di fare, se appoggiare un candidato sindaco, concorrere con una propria lista o tenersi ancora fuori dai giochi. Sette mesi sono davvero tanti, ma i tempi della politica ci insegnano che non sono praticamente nulla; un altro aspetto fondamentale è la diatriba geografica che il paese da sempre vive e questa non è cosa da poco, il futuro sindaco dovrà essere di Cardito o di Carditello? Dal 2002 ad oggi, il binomio Giuseppe BarraGiuseppe Cirillo, ha sancito la ‘sovranità’ di Carditello sul Municipio, ed allo stesso tempo una correità di ‘risultati’, per usare un eufemismo, che sono davanti agli occhi di tutti, potremmo quindi asserire che, Barra è stato l’iniziatore (dell’ormai famosa B1) e Cirillo il finalizzatore. L’ex sindaco, proiettato verso le regionali, afferma che è fuori dall’amministrazione da ormai sette anni, ma sappiamo che non è così, i fatti li conosciamo bene, con Cirillo invece i permessi a costruire sono lievitati a dismisura e con essi anche il cemento, sorretto anche da chissà quale egida arcana, ma questo è un altro discorso.

Alternativa, superamento, opzione, soluzione, potremo usare tanti altri sostantivi, ma la sostanza non cambia, tanti disamorati della politica dopo anni di scempio, di promesse mai e ribadiamo mai mantenute (p.u.c., cimitero, palazzetto dello sport, etc.) adesso è arrivato il momento di una presa di coscienza forte, una sedizione che deve far riflettere ed ‘armare’ non solo i soggetti che scenderanno in campo, ma i cittadini tutti, così, non si va da nessuna parte, con il clientelismo, con lo staff contornato di amici, con la pletora di incarichi elargiti a mo’ di cambiale elettorale, come una sorta di tornaconto, basta, questo deve finire, bisogna abbandonare la strada dell’aporia e delle corbellerie soprattutto. L’augurio è che, le forze sane, perché ve ne sono ancora fortunatamente, possano sedersi ad un tavolo e senza aspettare le calende greche, affermare e dare seguito alle parole con i fatti, hic Rhodus, hic salta, adesso è il momento.  

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