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Nuovo Governo, Viminale blindato per Salvini: spuntano altri nomi

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Silenzio e profilo basso, questa la scelta della ipotetica e futura premier Giorgia Meloni, all’indomani della vittoria schiacciante. La leader di Fdi è già al lavoro per formare il nuovo governo ed attuare il suo programma. Il tema più caldo al momento sono i conti pubblici, cruciali per i rapporti con l’Europa. I dicasteri più sensibili restano, Economia, Interno, Difesa, Giustizia ed Esteri. I ministeri ovviamente andranno ripartiti anche con gli alleati che hanno formato la coalizione vincente, ovvero, Lega e Forza Italia, al momento, come già ribadito e sottolineato in campagna elettorale, si punta ad un esecutivo politico.

 Sul piano economico, la scelta è seriamente delicata ed attesissima sia dai mercati che dall’Europa. Si punta quindi su di una figura di spicco internazionale e prestigiosa, allo stesso tempo affidabile sul piano politico. Il successore del ministro Franco potrebbe essere quindi Fabio Panetta, economista ed ex direttore di Banca d’Italia, da gennaio 2020 membro del comitato esecutivo della Bce. La Giorgia nazionale, avrebbe avuto dei colloqui con il diretto interessato che al momento punterebbe alla guida di Bankitalia al posto di Visco.

Altra poltrona importante quella degli Esteri, ad ambirci insieme ad Antonio Tajani anche l’ex ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata.

Altro ministero caldo è il Viminale (Interno), Matteo Salvini vorrebbe ritornarci, nonostante il deludente risultato della Lega ed il processo Open Arms, muso dura della Meloni che starebbe trattando anche con il governatore del Veneto Luca Zaia. Alla Giustizia il nome più papabile è quello di Carlo Nordio (Fdi). Sempre in quota Fratelli d’Italia, il prossimo ministro delle Riforme costituzionali potrebbe essere Marcello Pera, ex presidente del Senato.

Grande ritorno quello di Ignazio La Russa, fedelissimo della Meloni, che potrebbe collocarsi alla Difesa, ruolo ricoperto già nel 2008 con il governo Berlusconi, oppure, secondo i rumors, rivestirà l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Circolano anche i nomi della senatrice azzurra, Licia Ronzulli, fedelissima di Arcore (alla Sanità) e della presidente dei senatori Anna Maria Bernini, già ministro per le Politiche dell’Unione Europea, mentre Alessandro Cattaneo, attuale responsabile dei Dipartimenti del partito forzista, allo Sviluppo economico come viceministro.

Lontana la possibilitài per il Cavaliere Silvio Berlusconi di diventare la seconda carica dello Stato. Per la guida di Palazzo Madama, al momento resta sempre un’ipotesi, il leghista Roberto Calderoli, uno tra i maggiori conoscitori del Senato e già vicepresidente.

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